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Qual è l’origine dell’hashish

Per parlare dell’origine dell’hashish, inizieremo indicando che si tratta di un estratto derivato dalla cannabis, ottenuto a partire dal kief. In altre parole, è una collezione di tricomi o resina della pianta. Questo concentrato è noto per la sua maggiore potenza rispetto ai fiori. Attualmente, esistono diversi tipi, come il hashish CBD, ma da dove viene il hashish? Continua a leggere per scoprirlo.

Origine dell’hashish: Come si diffonde

Il hashish, questa sostanza resinosa nota per i suoi effetti psicoattivi, ha un passato millenario. L’origine del hashish si trova nel nord dell’Africa, in particolare in Marocco. Tuttavia, è noto che in Egitto, nelle terre vicine al delta del Nilo, si coltivava la cannabis per scopi spirituali e medicinali. Qualcosa di simile accadeva con gli antichi persiani.

Le antiche pratiche egiziane includevano l’uso del hashish in cerimonie religiose, dove si apprezzava la sua capacità di indurre stati alterati di coscienza, facilitando così la connessione con il divino, oltre alle sue proprietà medicinali.

Provenienza del hashish

Si è diffuso in tutto il mondo islamico, arrivando così in Europa. Nel XIX secolo, i viaggiatori europei che visitavano il Medio Oriente iniziarono a portarlo in Europa dove si diffuse tra bohémien e artisti.

D’altra parte, negli Stati Uniti non è stato fino al 1960 con il movimento hippie che ha iniziato a guadagnare importanza. Oggi, il Marocco è il maggiore esportatore di hashish al mondo, seguito da paesi come Afghanistan e Turchia, mentre l’Europa è il maggiore consumatore di hashish.

Origine dell’hashish: da dove viene

Il hashish può essere trovato in diverse forme, anche se la più comune è sotto forma di pasta compatta risultante dalla compressione del kief. Riguardo ad altre caratteristiche come il colore e la texture del hashish, queste dipendono dal metodo di estrazione utilizzato, con tonalità che variano dal verde a un marrone scuro. Questo tipo di estrazione dalla pianta di cannabis presenta una maggiore concentrazione di THC, quindi gli effetti del hashish sono più potenti.

Il hashish è prodotto dalla resina della cannabis attraverso vari metodi, che vanno da tecniche ancestrali a procedure contemporanee.

Processi di estrazione tradizionali

Per quanto riguarda i metodi ancestrali, questi si basano sull’uso di calore e pressione applicati ai fiori di cannabis. La tecnica più nota è quella che consiste nello sfregare la pianta manualmente per raccogliere la resina, mentre un altro approccio tradizionale coinvolge la pressatura della pianta per ottenere lo stesso risultato.

Processi di estrazione moderni

D’altra parte, le tecniche contemporanee per l’estrazione del hashish incorporano tecnologia più avanzata. Oggi esistono diversi modi per ottenere hashish:

  • Un metodo popolare è l’estrazione mediante acqua e ghiaccio, processo nel quale la pianta viene immersa in acqua gelida e poi agitata per ottenere la resina. Si utilizza anche la tecnica del ghiaccio secco, impiegando anidride carbonica allo stato solido per separare la resina.
  • Un’altra delle tecniche più impiegate è fare hashish a secco con la marijuana.
  • Esistono altre tecniche moderne che sfruttano l’elettricità statica o le vibrazioni acustiche per separare la resina dalla pianta. Questi metodi sono notoriamente più efficaci, consentendo di produrre maggiori quantità di hashish in tempi ridotti.

Innovazione nella coltivazione

Da dove proviene il hashish

Il hashish contemporaneo è un prodotto dell’evoluzione costante delle tecniche di coltivazione e produzione della cannabis. La ricerca instancabile da parte dei produttori per massimizzare il rendimento e la qualità ha portato a una serie di innovazioni significative.

La coltivazione della cannabis ha subito una trasformazione notevole con l’introduzione di ceppi genetici di marijuana ad alto contenuto di resina. I progressi nelle tecniche di incrocio e selezione hanno permesso ai coltivatori di produrre piante particolarmente adatte alla produzione di hashish.

L’enfasi sul contenuto di resina è dovuto ai tricomi, piccoli appendici sulla pianta che contengono i cannabinoidi e i terpeni responsabili dell’effetto psicoattivo. Queste ghiandole resinose sono chiave per la produzione di hashish, poiché la loro raccolta risulta in questo prodotto così apprezzato.

Avanzamenti nella produzione

I metodi tradizionali per raccogliere i tricomi, come scuotere le piante su tele sottili o strofinarle tra le mani, sono stati integrati (e spesso superati) da tecniche moderne più efficienti.

Oggi, vengono utilizzate macchine specializzate capaci di separare i tricomi dal resto del materiale vegetale con alta efficienza, come le pressa rosin. Questi metodi meccanici permettono di raccogliere grandi quantità di resina pura senza contaminanti.

Inoltre, sono state sviluppate anche tecniche chimiche di estrazione che utilizzano solventi per separare i tricomi, come il BHO. Questo risulta in estratti di cannabis estremamente puri e potenti, che stanno guadagnando popolarità.

Ogni tipo di hashish offre un’esperienza unica e proviene da un metodo di estrazione diverso. Ora che si conosce da dove viene il hashish e quali tipi esistono, non resta che selezionare quello che meglio si adatta alle esigenze di ciascuno.

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Erik Collado Vidal

Con más de 10 años de experiencia en la industria del cannabis, sus experiencias y aprendizaje son la base del éxito de GB The Green Brand.

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