Nella maggior parte delle piante, il fiore è l’organo che permette la riproduzione. Può disporre di organi maschili e femminili. L’organo femminile, chiamato gineceo, ha un pistillo con stigma, stilo e ovario, e produce ovuli. L’organo maschile si chiama androceo e dispone di stami composti da una antera e un filamento che producono polline. Per questo, si possono differenziare piante monoiche e dioiche.
Le piante possono presentare diversi sistemi di riproduzione, e quindi, diversi modelli di organizzazione dei sistemi riproduttivi. In questo articolo ci concentreremo sul caso delle piante monoiche e dioiche, chiamate “dicline” e su come funziona ciascun tipo di pianta.
Cosa sono le piante monoiche?
Il termine “monoica” viene dal greco, mono che significa “uno” e oikos che significa “casa”. In sintesi, “monoica” significa “una casa”. Si riferisce alle piante che funzionano per monoecia, cioè che hanno due organi sessuali, maschile e femminile. Questo si traduce in fiori maschili e fiori femminili sulla stessa pianta, che può essere qualificata come bisessuale.
L’inconveniente delle piante monoiche risiede nella loro mescolanza genetica che è piuttosto limitata: le piante si riproducono tra loro, quindi c’è pochissima possibilità che intervengano altri DNA, di fare incroci e, così, far evolvere la specie e permettere una certa diversità genetica.
Un caso particolare: l’ermafroditismo
A volte si trovano piante ermafrodite che presentano organi maschili e femminili in un unico fiore (mentre le piante monoiche in generale li hanno su una stessa pianta), che vengono chiamati “fiori perfetti” o “fiori monoclinia”. Fanno parte della famiglia delle piante monoiche, ma sono un caso particolare.
Molte piante sono in realtà ermafrodite: nel caso delle piante di cannabis, l’ermafroditismo può essere provocato dallo stress causato alla pianta, come succede con i semi di cannabis.
L’ermafroditismo nella cannabis è un fenomeno in cui una stessa pianta sviluppa sia organi sessuali maschili che femminili, permettendole di autofecondarsi. Questo comportamento può essere innescato da vari fattori di stress, come cambiamenti improvvisi nel ciclo di luce, condizioni ambientali avverse o danni fisici. Le piante ermafrodite sono una preoccupazione per i coltivatori, poiché la presenza di polline nella stessa coltivazione può fertilizzare le piante femminili, risultando nella produzione di semi anziché fiori di alta qualità. Per questo motivo, è essenziale mantenere un ambiente di coltivazione stabile e monitorare attentamente le piante per identificare e gestire l’ermafroditismo in modo efficace.
Modo di riproduzione
Anche se hanno attributi maschili e femminili, le piante monoiche non si autofecondano necessariamente. Infatti, a volte ricorrono a strategie per evitare l’autofecondazione e permettere la diversificazione: si chiamano dicogamia. La dicogamia consiste nel non far maturare gli organi sessuali maschili e femminili allo stesso tempo. Quando gli organi maschili appaiono per primi, si parla di protandria. Nel caso degli organi femminili, si tratta di protoginia. Alcuni esempi di piante monoiche ed ermafrodite sono i seguenti:
- Mais
- Cocco
- Mandorlo
- Eucalipto

Piante dioiche: definizione
Le piante dioiche producono fiori maschili o fiori femminili: ogni individuo ha il proprio sesso, quindi si parla di piante unisessuali. Questo fenomeno si chiama dioecia, che si oppone alla monoecia, ed è un carattere piuttosto raro perché le piante tendono ad essere più monoiche. Questo permette alle piante di arricchire il loro patrimonio genetico perché si incrociano più facilmente con altre piante.
Modo di riproduzione
L’inconveniente della dioecia si riflette nella difficoltà di riprodursi, poiché le piante dioiche dipendono l’una dall’altra da un individuo del sesso opposto per poter perpetuare la specie. Le piante dioiche necessitano di altre piante per potersi riprodurre e, necessariamente, di impollinatori come animali, insetti o vento. Esempi di piante dioiche:
- Actinidia (albero del kiwi)
- Gelso bianco
- Avocado
- Pistacchio

La cannabis: monoica o dioica?
Anche se può sembrare sorprendente, la cannabis può essere monoica e dioica. Infatti, la cannabis è naturalmente dioica (è il caso dei semi di cannabis regolari), cioè si trova marijuana maschio e cannabis femmina. Questo permette di classificare le coltivazioni in base al loro genere per permettere più rendimenti e, attualmente, trovare varietà di cannabis chiamate “femminizzate” che contengono solo piante di cannabis femmina per rendere più redditizie le coltivazioni.
La dioecia della cannabis permette anche ai coltivatori di fare incroci tra le varietà, cioè avvicinando piante maschio e femmina con caratteristiche diverse per produrre individui che presentano i vantaggi di ciascuna genetica.
Tuttavia, come abbiamo spiegato, la cannabis (specialmente i semi femminizzati) può scatenare un ermafroditismo e presentare fiori sia maschili che femminili, il che rappresenta una grande preoccupazione per molti coltivatori di cannabis. In questo caso, si tratta di cannabis monoica monoclina. Per tutto quanto spiegato, è necessario differenziare correttamente le piante monoiche e dioiche.