Il peyote, classificato scientificamente con il nome di Lophophora williamsii, è un cactus rotondo senza spine noto per i suoi effetti allucinogeni. Originario del Messico e degli Stati Uniti, è stato e continua ad essere utilizzato nei rituali religiosi tradizionali. Il suo effetto psicoattivo è dovuto alla mescalina, una molecola psicotropa, simile all’LSD e alla psilocibina, che si trova nei funghi allucinogeni. In questo articolo, si approfondisce la storia del peyote, nonché l’uso culturale, religioso e i suoi diversi modi di consumo.
Cos’è il peyote?
Chiamato anche peyotl, è un cactus che si trova vicino al Rio Grande, tra Stati Uniti e Messico. Generalmente è rotondo come una zucca e produce piccoli fiori in tonalità rosate, più o meno scure, e contiene tra il 3% e il 6% di mescalina. I cactus di peyote crescono in gruppo e purtroppo sono in pericolo di estinzione.
Usi e modi di consumo
Il termine peyote proviene dal nahuatl. Il cactus è chiamato anche kamaba dai tepehuani, huatari dai cora e hikuri dai huichol. In effetti, è stato utilizzato in quasi 30 aree del Messico e del Nord America (comanche, navajo, apache, ecc.) ed è rivendicato in alcuni gruppi religiosi. È stato trovato nell’arte rupestre e si ritiene che sia conosciuto e utilizzato da migliaia di anni. Il suo consumo è illegale in molti paesi come Spagna o Francia.
Caratteristiche e forme di uso
Il peyote può essere consumato in diversi modi:
- Secco e mangiato
- Infuso e bevuto
- Ridotto in polvere e fumato
Ha un sapore molto amaro che di per sé può provocare vomito. È stato utilizzato a lungo per curare ferite grazie alle sue numerose virtù terapeutiche, e si consumava in contesti bellici per dare forza alle truppe prima di andare in battaglia.

Nonostante provochi vomito, il peyote era considerato un purificatore. Durante i rituali religiosi, veniva mangiato in piccole dosi o infuso: l’uso religioso si chiama peyotismo. Gli sciamani lo usavano per creare una connessione con gli dèi o i morti.
La storia del peyote e la Chiesa amerindiana
La Chiesa amerindiana, in inglese Native American Church, utilizza il peyote a fini religiosi e spirituali, per cui il cactus è autorizzato in questo contesto in molti stati degli Stati Uniti. Si tratta di una mescolanza tra cristianesimo e religioni amerindiane (questa religione proviene dalle antiche credenze amerindiane che sono state influenzate dal cristianesimo imposto durante il colonialismo), e la Chiesa conta circa 250.000 membri.
Uso religioso del peyote
Il peyote viene consumato, come abbiamo visto, mangiato direttamente o infuso, e ogni membro ne beneficia. Le cerimonie si svolgono nei tepee, e non si tratta affatto di overdose o esagerare con l’assunzione; semplicemente serve per avvicinarsi al divino. Infatti, esistono musiche tradizionali sul cactus che vengono cantate durante i riti. Due cerimonie particolarmente conosciute della Chiesa amerindiana sono Cross Fire e Half Moon.
Rivendicazioni e lotta per la legalizzazione del peyote
Una delle figure emblematiche nella difesa dell’uso del peyote nella Native American Church è il capo comanche (un popolo nativo delle pianure del centro degli Stati Uniti), Quanah Parker. A quei tempi, era stato dichiarato illegale negli Stati Uniti al fine di controllare l’ondata di psichedelici. Tuttavia, i difensori del peyote nel contesto della chiesa amerindiana avevano argomenti solidi: principalmente rivendicavano la libertà di culto.
Infatti, questo provocò un grande dibattito all’epoca, tra il permettere a una comunità di usare un prodotto considerato illegale o vietarlo per tutti. James Mooney, un etnografo dell’epoca che studiava la Danza degli Spiriti, difese i riti amerindi peyotisti spiegando che questo faceva parte della loro cultura e che sapevano perfettamente come usare il cactus.

Si è posta anche la questione del colonialismo; vietare l’uso del peyote equivaleva a rinnegare una cultura che era presente molto prima dell’arrivo dei coloni in America. A ciò si aggiungono altri argomenti, come il fatto che il peyote previene l’alcolismo, e che ogni società ha i suoi vizi: alcuni bevono whisky e altri consumano peyote.
Legalizzazione del peyote
Il peyote è infine vietato per il consumo negli Stati Uniti, ma autorizzato unicamente nel contesto dei sacramenti della Native American Church. Come curiosità, il Texas autorizza l’uso del peyote solo a persone che possono dimostrare di avere almeno un quarto di sangue amerindio. Inoltre, se ti stavi chiedendo se il peyote è legale in Messico, uno dei suoi paesi di origine, non lo è.
Come avrai capito attraverso questo viaggio nella storia del peyote, il suo uso è ancestrale, come avviene con molte altre piante con effetti psicoattivi. Il cactus è considerato un rimedio per curare, un impulso prima del combattimento o una sostanza divina, e alcune comunità rivendicano il suo uso a fini puramente culturali. Tuttavia, è diventato completamente illegale in molti paesi.