Quando parliamo dei tipi di marijuana, ci riferiamo genericamente alla pianta conosciuta da tutti per i suoi effetti psicoattivi. La sua struttura è solitamente composta da un fusto, che può essere sottile e alto così come basso e spesso, larghe foglie di colore verde acceso e dei fiori profumati, più comunemente conosciuti con il nome di cime.
Quello che non molti sanno però è che possono esistere differenti tipi di marijuana che variano a seconda della zona di provenienza, aspetto esteriore e dagli aromi offerti dai suoi fiori. Nel corso degli anni queste specie si sono unite e mescolate tra loro creando così un numero consistente di ibridi dei quali godono tutti i consumatori e appassionati della pianta.
In questo post ci concentreremo però su tre specie principali che sono: Cannabis Sativa, Cannabis Indica e Ruderalis.
Marijuana di tipo Sativa
Questo tipo di marijuana è forse tra le tre, per struttura e aromi, la più famosa e quella fino ad oggi più coltivata. Per quanto riguarda le sue origini, gli esperti la collocano nelle zone tropicali del mondo come la Jamaica, Brasile, Colombia, Messico o anche in diverse zone dell’Africa Centrale.
Struttura
La struttura della marijuana sativa rimarrà sempre tra le immagini più stereotipate di questa pianta. Essa è composta da un fusto principale alto e snello, delle foglie larghe e fine e infine delle cime grandi con lunghe code. Le cime in particolare, sono l’elemento di maggiore interesse dei coltivatori e consumatori. I fiori della marijuana sativa infatti sono di consistenza spugnosa e poco compatta, questo gli permetterebbe di facilitare la ventilazione e evitare la formazione di funghi.
Per quanto riguarda la sua coltivazione, queste sono piante che facilmente si adattano sia alla coltivazione indoor che outdoor, sebbene in indoor abbiano un tempo di fioritura molto più lungo.
Infine la pianta sativa è molto apprezzata per il suo basso consumo di fertilizzanti, essendo una pianta molto resistente avrà bisogno solo di acqua e luce in giuste quantità senza ricorrere a tecniche di coltivazione particolarmente dispendiose.

Effetti
Come già accennato anteriormente, le cime della cannabis sativa sono caratterizzate da lunghe code, queste le conferiscono una buona dose di tricomi e quindi una quantità importante di cannabinoidi. Questo tipo di pianta quindi è riconosciuta tra quelle con più alti contenuti di THC, composto responsabile degli effetti psicoattivi. Tra gli effetti principali della cannabis sativa ricordiamo: creatività, euforia e una buona energia, soprattutto dal punto di vista mentale.
Esistono diverse varietà di cannabis sativa nel mondo della marijuana, tra le più riconosciute e premiate ricordiamo in particolare la Jack Herer Regular.
Marijuana di tipo Indica
La marijuana di tipo Indica è la pianta considerata nel mondo dell’agricoltura cannabica, la più commerciale. Questo perché, sebbene sia originaria delle calde zone del Pakistan e dell’Afghanistan, nel tempo ha saputo adattarsi perfettamente anche al clima europeo.

Struttura
Differentemente dalla sua parente sativa, la cannabis sativa è caratterizzata da una struttura più bassa e robusta. Il fusto centrale di questo esemplare è solito essere spesso e tendente a svilupparsi verso il basso. Per quanto riguarda le sue foglie, sono solite presentarsi con una forma larga e ampia, meno allungata rispetto alla sativa. Per quanto riguarda i suoi fiori, sono soliti essere compatti e pesanti, aspetto che spesso facilita l’accumulazione di umidità al loro interno e quindi la formazione di funghi.
La Marijuana Indica è tra le più apprezzate tra i coltivatori principianti, così come dai più esperti che non possono dedicare molto tempo alla loro coltivazione. Questo grazie, non solo al suo spirito di adattamento a climi avversi ma anche per la velocità di fioritura che la caratterizza.
Effetti
Gli effetti che hanno reso famosa la cannabis Indica sono per lo più di rilassamento fisico e mentale.Proprio grazie a queste sue caratteristiche è tra i tipi di cannabis più apprezzati in campo medico, soprattutto per combattere dolori fisici provocati da disturbi cronici o da disturbi ansiosi come l’insonnia.
Infine, una delle migliori varietà di tipo indico, non considerando in questo caso qualsiasi tipo di ibrido con la sativa, sono sicuramente: Kritikal Bilbo o la White Russian Regular.
Marijuana di Tipo Ruderalis
La pianta di marijuana di tipo Ruderalis è una specie originaria delle zone nord est di Europa, quindi altamente resistente ai climi rigidi essendo cresciuta su zone montagnose dalle basse temperature.
Struttura
La struttura della Marijuana Ruderalis è solitamente composta da un fusto molto basso, per questo si preferisce mischiarla con altre specie, e delle foglie strette. È tra le più apprezzate dai coltivatori in climi rigidi, grazie alla sua resistenza ma anche per la capacità di produrre una grande quantità di semi. Questi semi sono in grado di resistere ad un terreno ghiacciato, rimanendo perfettamente conservati fino allo scioglimento della neve e iniziando da quel momento a germinare autonomamente.
Inoltre , dal punto di vista agricolo viene considerata la più vantaggiosa grazie alla sua indipendenza dal fotoperiodo, essendo quindi una pianta totalmente autofiorente. La Ruderalis è infatti in grado di fiorire secondo i tempi stabiliti dalla sua stessa natura senza nessuna influenza con i cambiamenti di agenti esterni come la temperatura o la luce. Tuttavia, la natura autofiorente di questa pianta la rende inadatta alla formazione di talee avendo una fioritura troppo lenta per questo processo.
Effetti
La pianta di cannabis Ruderalis è tra quelle con minor concentrazione di cannabinoidi, per questo i suoi effetti sono molto leggeri in comparazione alla sativa e alla indica. Questo è difatti un altro motivo per il quale viene spesso ibridata con altre varietà. Un ogni caso, sa apportare agli ibridi degli ottimi aromi e un leggero effetto rilassante.
Tra i vari nomi che si associano a questo tipo di cannabis ricordiamo la Ruderalis Indica Regolare con i suoi aromi terrosi ed effetti rilassanti.
Marijuana Autofiorente
Le piante di marijuana di tipo autofiorente sono per la maggior parte ruderalis mescolate con piante di marijuana di stagione. Questo tipo di ibrido è considerato tra i più vantaggiosi poiché dà l’opportunità di godere dell’aspetto autofiorente della ruderalis insieme agli effetti indici e sativi.
Struttura
Trattandosi di un ibrido la varietà autofiorente spesso presenta foglie e fiori molto vari, a seconda che si tratti di un ibrido con una sativa o indica. Per quanto riguarda l’altezza, sicuramente non sviluppano facilmente un fusto particolarmente alto essendo influenzate dall’ibridazione con la Ruderalis.
Per quanto riguarda la coltivazione, le piante autofiorenti sono solite fiorire nel giro di 60 giorni, un tempo breve e per questo ampiamente apprezzato dai coltivatori.
Il loro aspetto autofiorente le rende ideali anche per luoghi con pochi mesi estivi, in questo caso sapranno fiorire in pieno agosto per essere pronte per il taglio nel mese di dicembre. Per quanto riguarda la coltivazione indoor invece, questa pianta dà il massimo se le vengono assicurate 20 ore di luce al giorno.
Effetti
Gli effetti delle ibride, così come la loro struttura estetica, dipenderà sempre dalle varietà che le hanno dato vita. Nel caso degli ibridi autofiorenti con un equilibrio bilanciato tra sativa e indica, ad esempio, l’effetto sarà maggiormente euforico al principio e successivamente sempre più rilassante fisicamente e mentalmente.
Infine, tra le varietà più apprezzate e che hanno riscosso maggiore esito tra le piante autofiorenti ricordiamo il nome di Magnum, ibrido sativo/indico dagli aromi dolci e incensati.
Per concludere, come abbiamo già accennato nel corso degli anni sono stati ideati una grande quantità di ibridi e si prevede che nel futuro ce ne saranno molti altri. Per questo la suddivisione netta tra una Sativa, Indica o Ruderalis probabilmente andrà vi via a sparire per lasciare spazio ai nuovi ibridi.