Assistenza GBAssistenza personalizzata +34 96 206 62 98
Spedizioni GBSpedizioni gratuite sulla Penisola Iberica da 30€
Valutazione GBValutazione 9/10
discreta GBSpedizione discreta

Visita el nostro negozio online Flecha derecha

La cannabis è legale in Italia? Tutto quello che c’è da sapere

Il dibattito sulla legalizzazione della cannabis in Italia va avanti da molto più tempo di quello che crediamo. Se pensiamo infatti che la cannabis ha una storia di più di 10.000 anni e che ci sono delle testimonianze storiche che affermano la sua presenza sulla penisola al tempo dei fenici o che lo stesso papa nell’anno 1884 abbia vietato il suo uso. 

Nonostante secoli di storia però, la cannabis ha dovuto aspettare gli anni ‘60 per avere una visibilità nel campo scientifico e di conseguenza in quello della ricerca medica. Durante questo periodo, Raphael Mechoulam, chimico israeliano, analizzò per la prima volta i principali composti della marijuana; CBD e THC ottenendo risultati sconcertanti. Dalle sue analisi infatti risulta che questi composti siano in grado di attivare dei recettori già presenti nel nostro corpo, scoprendo così che esiste una relazione diretta tra il nostro organismo e i cannabinoidi. Fu proprio qui probabilmente che si iniziò ad esorcizzare l’immagine della marijuana e si iniziò a considerare la pianta come una buona opportunità dal punto di vista medico e scientifico. 

Fin qui tutto bene, ma cosa creò effettivamente tanto dibattito al momento di parlare di legalità? 

Ebbene bisogna fare un passo indietro e considerare che i due principali cannabinoidi analizzati da Mechoulam; CBD e THC, sebbene provengano dalla stessa pianta, hanno degli effetti in parte diversi, questo fu il cuore del dibattito sulla legalizzazione.

La cannabis è legale in Italia? Tutto quello che c'è da sapere

CBD e THC qual’è la differenza?

Quando parliamo di CBD oggi giorno, la associamo direttamente all’uso medico e alla cannabis cosiddetta legale di cui parleremo più avanti. Questo cannabinoide infatti è noto per essere stato ben visto dal sistema giuridico Italiano con meno difficoltà rispetto al THC. Il CBD infatti presenta i classici effetti della marijuana; rilassamento, aumento dell’appetito e riduzione di stress e ansia. Al contrario il THC presenta anch’esso gli effetti prima citati, ma ad essi aggiunge una psicoattività che può variare di intensità in base al tipo di pianta che si consuma. Il THC infatti favorisce effetti quali rilassamento, riduzione dell’aggressività, aumento dell’appetito, ma allo stesso tempo potrebbe causare ansia, paranoia, alterazione dello spazio-temporale. Gli effetti negativi del THC sono stati riscontrati in molti casi in soggetti che già prima dell’assunzione presentavano disturbi di ansia, o in casi nei quali le quantità assunte erano state ingenti. Nonostante questo, gli effetti psicoattivi del THC sono stati fin da subito non idonei per entrare a far parte del sistema giudiziario italiano, fu proprio questo lo spartiacque che portò poi alla legge 242 sulla legalizzazione.  

Legge 242/2016 sulla legalizzazione

Dopo una serie di considerazioni decennali sull’uso e il consumo della cannabis, in Italia si ottenne la legge sulla legalizzazione della marijuna nel 2016. Tale legge 242 permette la compravendita e la produzione della cannabis così detta “light”, ossia con una percentuale alta in CBD ma con un THC che può raggiungere massimo il 0,6%.Questo tipo di cannabis presenta i più comuni effetti terapeutici della pianta; rilassamento fisico e muscolare, aumento dell’appetito, d’altro canto avendo una percentuale di THC bassa non ha nessun effetto psicoattivo. 

Il risultato della vendita di questo tipo di cannabis light è un uso della pianta solo a scopi terapeutici o nel campo dell’industria agraria, cosmetica e tessile, ma nessun tipo di uso ricreativo. 

È importante sottolineare a questo punto che c’è una grande differenza tra questa cannabis legale e la cannabis considerata a scopo medico, quest’ultima infatti si distingue per una maggiore quantità di THC e delle modalità di acquisto ben differenti. 

Differenza tra cannabis light e canapa terapeutica

Come abbiamo già detto la cannabis light, o cannabis CBD,viene considerata legale a scoipi non ricreativi a partire dal 2016. Questo tipo di cannabis deve avere un livello di thc non superiore al 0,2%, valore che deve essere certificato e quindi riconosciuto dall’ Unione Europea. Le piante in grado di produrre un livello di CBD tanto basso sono le così dette “sative”, tra le quali ricordiamo l’Amnesia e Strawberry Banana , tutte acquistabili in growshop fisici e online. 

Ben differente, come accennavamo poco prima, è la situazione della cannabis a uso medicinale. Questo tipo di marijuana infatti ha livelli di THC che possono raggiungere il 22% e un livello di CBD basso in netto contrasto con quella così chiamata “light”. Nonostante i livelli alti di THC, questo tipo di cannabis non è considerata illegale, essendo gestita da delle procedure europee responsabili di materiale farmaceutico e medico. Attualmente in Italia il commercio e la produzione di questo tipo di cannabis è gestita dallo stabilimento farmaceutico militare di Firenze. Le varietà prodotte e vendute dallo stabilimento sono attualmente solo due, rispettivamente: FM1 e FM2, la prima con una quantità di THC dell’ 8% e la seconda invece può raggiungere il 20%

Ovviamente questo tipo di cannabis non può essere acquistato in un semplice growshop, è necessario recarsi in farmacia e possedere una ricetta medica che viene rilasciata solo in casi di patologie gravi come: la leucemia , sclerosi multipla o per contrastare gli effetti della chemio terapia. 

Come abbiamo visto la cannabis è pertanto legale in Italia con un livello molto basso di thc,a meno che non si abbia una ricetta medica che attesti la necessità del consumo a scopo terapeutico. 

Il dibattito sulla legalizzazione nel nostro paese è ancora aperto tra chi vuole la legalizzazione della marijuana con alto contenuto di THC e chi è assolutamente contrario. In alcuni paesi dell’Unione Europea questo dibattito è stato superato da poco mentre in altri già da diversi decenni, vediamo quali sono. 

Legalizzazione della cannabis in Europa

In Europa diversi sono i paesi che lottano da anni per la depenalizzazione della marijuana anche con lo scopo di far fronte alla vendita illegale di questa sostanza e di molte altre. Tra questi paesi troviamo il Portogallo, che, avendo iniziato il dibattito nel lontano 2001, al giorno di oggi vede la possessione e la coltivazione per uso personale completamente legali. In Spagna sia l’uso che la coltivazione della cannabis in spazi privati è completamente depenalizzata, oltre ad essere nati già negli ultimi anni numerosi Cannabis Club,  dove è possibile accedere liberamente e fumare la propria marijuana.Ovviamente nella lista non potrebbe mai mancare l’Olanda, il primo paese che legalizzò la cannabis e che ora si ritroverà ad essere uno dei principali produttori e distributori di cannabis autorizzata. Parlando di distribuzione invece, non si può non citare Malta che, in seguito alla legalizzazione della cannabis nel 2021, mise in piedi numerose associazioni che fornissero legalmente tutti quei consumatori che non potessero o non volessero avere una coltivazione in casa. Infine, in Svizzera che, sebbene non faccia parte dell’Europa, è una vicina della quale spesso si prende spunto. Il paese è al momento sotto un esperimento di legalizzazione totale della cannabis, con il fine di raccogliere dati sufficienti per renderla realtà. 

Come abbiamo visto, l’Italia è tra i paesi in Europa che ha ancora tanta strada da fare nel campo della legalizzazione, per questo non si smette mai di dibattere e di portare il tema alla luce non appena sia possibile. 

Legalizzazione della cannabis in Europa
Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 1 Media: 5]

Erik Collado Vidal

Con más de 10 años de experiencia en la industria del cannabis, sus experiencias y aprendizaje son la base del éxito de GB The Green Brand.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Flecha arriba