Ogni tanto si usano sempre più le sostanze destinate a modificare l’organismo. Questa tendenza è legata alla storia dell’umidità, poiché sin dalle prime civiltà già si cercava questo tipo di effetti. Le opzioni disponibili sono numerose, ma in questo articolo ci concentreremo di più nel kratom.
Che cos’è il kratom?
Il kratom, del cui nome scientifico è Mitragyna speciosa, appartiene alla stessa famiglia del caffè: le rubiaceae. Questa sostanza proviene da un albero tropicale dalla crescita lenta, originario del sud est asiatico, specialmente delle selve tropicali umide; sebbene sia possibile trovarlo anche nelle Filippine e in Nuova Guinea.
Non è esattamente una nuova sostanza, poiché secondo la dottoressa Maude St-Onde, direttrice di medicina del centro di Controllo di Intossicazioni del Quebec, “abbiamo avuto un caso nel 2013, tre nel 2016 e due nel 2017, la maggior parte con pochi segni e sintomi e uno con segni moderati”. Il kratom non è tanto esteso in Europa ma è molto più diffuso in Asia e Stati Uniti.

Caratteristiche del kratom
Questa specie di albero può misurare dai 4 ai 30 metri di altezza e fino ad un 4,5 metri di larghezza, ha una forma globulare con fiori e frutti con la forma di piccole palle con bastoncini bianchi e gialli nei quali sono contenuti i semi.
Per quanto riguarda le foglie, sono di colore verde scuro brillante con una specie di vene che possono essere verdi, rosse, bianche o gialle. La forma di queste è ovale e in seguito alla crescita si ripiega su se stessa.; questa è la parte che si consuma per sperimentare gli effetti. Le foglie fresche, possono essere sempreverdi o scadere nel tempo a seconda del clima, contengono alcaloidi, che sono i responsabili delle sensazioni sedanti e stimolanti.
Per quanto riguarda la composizione del kratom è dominata da cinque tipi di alcaloidi indolici:
- La Mitraginina: la concentrazione di questo alcaloide è la più abbondante ed è la responsabile della maggior parte degli effetti e proprietà delle foglie nei recettori 5-HT2A e gli oppiacei.
- La 7-hidroximitraginina: agisce nei recettori oppiacei.
- La Paynantheína: è anche molto abbondante nel kratom e agisce come rilassante muscolare.
- L’Especioginina: questa promuove la riduzione dell’ansia e il rilassamento.
- La Mytraphylina: è un vasodilatatore che promuove il rilassamento muscolare e stimola il sistema immunitario.
La Mitraginina e la 7-OHMG hanno proprietà oppioidergica e si crede che siano i responsabili degli effetti psicoattivi che si sperimentano durante il consumo.
Differenti tipi di kratom che possiamo trovare
Esistono diversi tipi di kratom nel regno vegetale e si classificano a seconda della loro origine o il colore delle vene. In questo caso, lo classificheremo in base alla seconda opzione:
Kratom dalle vene rosse
Questa varietà presenta vene rosse a causa delle alte concentrazioni di 7-hidroximitraginina. Gli effetti di questa specie vengono considerati i più rilassanti e dall’azione più veloce (circa 20 minuti). Generalmente viene utilizzato per alleviare il dolore.
Varietà rosse più conosciute
- Kratom di Bali
- Kratom Dragón
- Lings di kratom
Kratom dalle vene bianche
Le varietà bianche sono solite essere quelle più stimolanti poiché attivano tanto la mente come il corpo, ideali per l’esercizio fisico o una giornata intensa. Grazie alla spinta energetica che offrono, non sono consigliate per riposare.
Varietà bianche più conosciute:
- Kratom bianco del Borneo
- Kratom di corno bianco.
- Kratom Maeng blanco

Kratom dalle vene verdi
Questo tipo si considera versatile, poiché offre una combinazione di effetti rilassanti e stimolanti, a seconda della dose consumata. Per questa ragione, è il genere più popolare ed economico tra tanti.
Varietà verdi più conosciute:
- Kratom verde di Bali
- Kratom Maeng Da verde
- Kratom di Vietnam verde
Il kratom non è una sostanza nootropica innocente. Pertanto, è importante esaminare la frequenza con la quale si consuma il kratom, e il perché si fa.
Come si usa il kratom?
Le foglie del kratom vengono solitamente masticate o consumate attraverso degli infusi. per quanto riguarda la prima opzione, vengono utilizzate delle foglie fresche. ovviamente, per il the è possibile anche seccarle e successivamente tritarle con un grinder e ottenere una polvere. Sul mercato, specialmente online., troverai prodotti come capsule contenenti kratom.
Effetti del kratom
L’effetto del kratom varierà a seconda della dose assunta e, allo stesso modo che qualsiasi altra sostanza, dipende dalle condizioni fisiche e la salute della persona che la usa. Tradizionalmente, in Asia viene consumato come medicinale per alleviare il dolore e ridurre la stanchezza.
Allo stesso tempo, se viene usato in dosi basse (2 a 5 g), l’effetto sarà stimolante, su attivazione fisica e mentale, aumentando la capacità di lavoro, la vigilanza, la socialità e la libido.
D’altro canto, con il consumo di quantità molto alte (tra 5 e 10 g) gli effetti possono essere del tutto opposti, addirittura narcotici e si sperimenta una sonnolenza profonda, incluso sedante.In alcuni occasioni gli usuari utilizzano il kratom come sostitutivo dell’oppio.
L’effetto anestetico è particolarmente utile dal punto di vista medico. Nonostante i numerosi studi sugli effetti del kratom, ancora non si hanno informazioni sufficienti per determinare con precisione quale sia la dose più sicura, ma secondo le testimonianze dei diversi consumatori, è possibile dedurre che:
- Le dosi basse possono causare secchezza della bocca, nausea e vomito, stitichezza, distorsione della percezione del tempo dell’erezione, aumento della minzione, prurito e ansia.
- In dosi moderate a alte (5-15 g di kratom in polvere), è possibile sperimentare ipertensione arteriosa, tachicardia, nausea, sudorazione, diarrea, psicosi, ipotiroidismo, tossicità epatica (epatite, colestasi intraepatica) e leucoencefalopatia reversibile (dolori alla testa, confusione, convulsione e perdita di lucidità visiva).
- Un consumo assiduo potrebbe essere associato ad una perdita di peso, stitichezza, secchezza orale, perdita dei capelli, ptosi palpebrale, astenia e iperpigmentazione delle guance. Come molti altri medicinali dall’effetto oppiacei, può causare dipendenza.
Possibili effetti secondari kratom
È importante tenere in considerazione che il kratom può generare effetti secondari che non sempre si manifestano e possono variare a seconda della persona:
- Sudorazione
- Prurito
- Vertigini
- Bocca secca
- Allucinazioni
- Convulsioni
- Danno epatico
- Ostilità
- Aggressività
- Incapacità di lavorare
- Dolore muscolare e osseo
- Nausea e vomito
- Diarrea
- Ipotermia
Questi sono solo alcuni esempi degli effetti secondari del kratom. Ovviamente, ancora non è molto chiaro come questa sostanza entri in contatto con l’organismo.
È più efficace il kratom o il CBD?
Sia il kratom che il CBD sono stati utilizzati per molti anni per alleviare diverse malattie. Infatti, condividono alcuni dei loro effetti terapeutici come la riduzione dell’ansia e del dolore, il rilassamento muscolare e la diminuzione del desiderio di oppioidi; quindi possono essere utilizzati per smettere di consumare queste sostanze addictive.
Tuttavia, agiscono in modo molto diverso. Per trattare la sindrome da astinenza, il kratom interagisce con i recettori oppioidi, mentre il cannabinoide non interagisce direttamente con i recettori cannabinoidi CB1 né CB2. Inoltre, l’efficacia del kratom contro gli oppioidi risiede nella somiglianza delle proprietà, quindi, in realtà, funge da sostituto degli stessi.
D’altra parte, gli effetti del kratom appaiono in pochi minuti anche nelle dosi più basse, anche se il loro effetto non dura più di un’ora. Tuttavia, ha un alto potenziale di dipendenza e presenta gravi effetti collaterali indesiderati simili a quelli del THC e delle tartufi magici.
Invece, non ci sono indicazioni di dipendenza dal CBD e il suo effetto è più duraturo e causa appena effetti collaterali. Inoltre, molte persone lo preferiscono al kratom per le sue diverse opzioni di utilizzo (oli, fiori, vapers, ecc.) e la sua disponibilità nella gran maggioranza dei grow shops.