Le piante di marijuana si sono evolute molto grazie all’uomo, che ha unito specie differenti dai punti più lontani della terra. Ogni varietà ha delle caratteristiche come la sua stessa struttura, tipi di cime, sapore o effetti. Quando uniamo un maschio con una femmina di specie differenti , acquisiamo caratteristiche di entrambi , pertanto avremo delle piante totalmente differenti.

Grazie all’apparizione dei semi femminizzati si può garantire un 99% di possibilità che la pianta nasca femmina. Tuttavia, questo non succede con i semi regolari nelle quali sarà necessario imparare a distinguerle, poiché solo le femmine generano le cime. D’altro canto, il ruolo delle piante maschio è impollinare le femmine per ottenere i semi, pertanto è bene tenerle lontane dalle femmine per salvaguardare il raccolto.
Come distinguere le piante di marijuana femmina dai maschi?

Distinguere una pianta di marijuana maschio da una femmina può essere difficile. Per questo è molto importante capire come distinguerle l’una dalle altre:
Pianta di marijuana maschio
I maschi rilasciano il polline necessario affinché la pianta si riproduca, pertanto è il responsabile della nascita dei semi. Se quello che vogliamo dalla pianta è sfruttare le sue cime, dobbiamo disfarci di loro il prima possibile.In ogni caso, dipenderà dal coltivatore e l’obiettivo che vuole ottenere se disfarsi di queste piante o no.
Non potremo riconoscere il sesso fin quando non inizi la sua fioritura, dato che sarà questo il momento nel quale la pianta raggiunge la sua maturità sessuale. In questo periodo di non più di 3 settimane, le piante di marijuana maschio, sviluppano delle ‘palline’ che funzionano come sacca per il polline.

Se si vuole evitare che si impollino, si raccomanda di trapiantarle ad un altro vaso o un’altra zone di coltivazione non appena si identificano. Per riconoscerle sarà bene prendere in considerazione la forma di grappolo di banane che ha, senza peli (pistilli).
Pianta di marijuana femmina
D’altra parte, le piante femmine sono quelle più ricercate dai coltivatori di cannabis, poiché sono loro che producono le cime, che è la parte della pianta con più concentrazione di THC.
Nel caso una pianta maschio si trovi nella stessa area di coltivazioni della femmina basterà semplicemente un granello di polline per far sì che le cime appena nate si riempiano di semi rendendo impossibile l’utilizzo.

Per riconoscere le femmine bisognerà osservare i fiori i quali non sono mai chiusi, al contrario quelli dei maschi sono aperti e da essi spuntano dei peli (pistilli). Sarà molto facile riconoscerli poiché i primi a nascere saranno i peli, che sono fini e lunghi, mentre il frutto del maschio è più rotondo e piccolo.
Pianta di marijuana ermafrodita
Le ermafrodite sono piante di marijuana che contengono al loro interno fiori di marijuana maschi e femmine, pertanto otterremo le cime, ma è possibile anche che impollinano il resto delle piante.Sia la pianta maschio che la femmina può svilupparsi ermafrodita in maniera naturale o trasformarsi a causa dello stress. In ogni caso,alcune genetiche come le Thai hanno una tendenza maggiore a trasformarsi ermafrodite rispetto ad altre, ma qualsiasi varietà potrebbe sviluppare questo fenomeno.
Sono molti i fattori che possono causare stress e ermafroditismo alle piante, come l’introduzione della luce durante il periodo notturno, l’eccesso o la mancanza di irrigazione o nutrienti, piaghe e malattie, l’irrigazione delle piante con acqua troppo fredda etc. Incluso possono arrivare a stressarsi , semplicemente facendo un trapianto di vaso.

Questo tipo di piante non sono idonee alla coltivazione poiché, sebbene ci daranno cime come tutte le altre, corriamo il rischio che riempiano la coltivazione di semi. Per questo motivo si raccomanda di toglierle.
Conclusione
Sebbene, tutto quello che abbiamo appena descritto può sembrare difficile, in realtà è semplice riconoscere la marijuana femmina da quella maschio, poiché si distinguono abbastanza. Piantare semi di marijuana femminizzata o regolare ha i suoi vantaggi e i suoi inconvenienti. Da una parte, con le femminizzate otterremo molto più prodotto poiché ci si assicura che tutti i semi piantati nascono femmine.
D’altronde, non possiamo dimenticare che le femminizzate non sono passate per un processo 100% naturale, dato che sono state forzate a nascere femmine, questo potrebbe influenzare la loro qualità. Questo è il motivo per il quale molti buongustai hanno deciso di non optare per le femminizzate, poiché preferiscono ottenere una produzione un po’ più bassa, ma che offra tutto il sapore e il potenziale della pianta. Scegliere tra piante di amrijuana maschio e femmina dipenderà dalle necessità e preferenze della coltivazione di ciascuno.