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Cannabis Social Clubs: tutto quello che devi sape cannabis re prima di aprirne uno

Se siete consumatori abituali di marijuana e vi piace tutto ciò che riguarda la cultura della cannabis, vi sarete chiesti se i cannabis clubs siano redditizi. Qui vi spieghiamo tutti i dettagli che dovete sapere se state pensando di fondarne uno.

Cosa si fa in un’associazione di cannabis

Un’associazione per la cannabis, o cannabis social club (CSC), è un’organizzazione privata che permette ai suoi membri di riunirsi in uno spazio adeguato per consumare cannabis. Lo scopo di queste organizzazioni è quello di facilitare l’accesso controllato e sicuro alla cannabis. In alcuni paesi europei, come la Spagna e l’Italia, la situazione legale di queste associazioni varia. In Italia, il consumo di cannabis rimane strettamente regolamentato e non esistono normative esplicite che permettano il funzionamento di CSC come in Spagna. Tuttavia, in Spagna, il numero di cannabis social club è aumentato notevolmente negli ultimi anni, soprattutto nelle grandi città, offrendo un luogo sicuro per consumare cannabis in compagnia.

Sono costituite sotto la protezione legale della LO 1/2002, del 22 marzo, che è la legge che regola il diritto di associazione. Sono protette anche dalla mancanza di una regolamentazione esplicita sulla cannabis: l’autoconsumo di questa sostanza non è vietato, purché avvenga in uno spazio chiuso e privato, lontano dal pubblico. Sebbene le CSC non siano regolamentate dall’ordinamento giuridico spagnolo, operano in una zona grigia che può essere soggetta a interpretazione. È quindi di vitale importanza che rispettino rigorosamente alcuni requisiti per evitare problemi con le autorità.

cannabis clubs

È redditizio? 

Ma un’associazione di cannabis è redditizia? Ricordiamo che la filosofia di un CSC di cannabis è il consumo e la coltivazione condivisi. Innanzitutto, la cannabis può essere disponibile solo per il consumo immediato da parte dei membri, circa 3-5 grammi a persona, secondo le linee guida dell’Istituto Nazionale di Tossicologia.

D’altra parte, l’associazione di cannabis può sviluppare alcune attività economiche, come la vendita di rinfreschi e cibo, merchandising, articoli per fumatori, ecc., ma solo a beneficio del club, cioè per coprire i costi dei locali e della coltivazione. Ciò significa che se le autorità dovessero rilevare la presenza di un profitto, potrebbe essere considerato traffico e ciò darebbe luogo a molteplici problemi legali. I lavoratori devono percepire uno stipendio, ma non possono trarre profitto dalle quote associative. Se c’è un’eccedenza di entrate, queste devono essere reinvestite nel club stesso.

Passo dopo passo per avviare un’associazione di cannabis

In termini di spese, la creazione di un’associazione di cannabis richiede certamente un investimento iniziale condiviso tra i membri, ma si tratta di un progetto abbastanza accessibile se gestito bene. Ecco i passi da compiere prima di poter aprire le porte di una CSC.

Registrazione dell’associazione di cannabis

La prima cosa da fare per creare un’associazione di cannabis è registrarla. Come ogni associazione, i cannabis clubs devono avere tre membri: presidente, consiglio direttivo e tesoriere, oltre a regole operative, statuto, quote associative stabilite, ecc. Tutti questi aspetti devono essere specificati in una prima riunione costituente e poi messi per iscritto.

Trovare i locali per un’associazione

Un’associazione di cannabis deve essere un luogo privato, in modo che la sua attività non sia esposta al pubblico. Per questo non è sempre facile trovare lo spazio ideale. Inoltre, potrebbe essere necessario apportare alcune modifiche all’infrastruttura, in quanto è essenziale che i locali abbiano un sistema di estrazione del fumo. Una volta deciso lo spazio fisico per il CSC, è necessario presentare una richiesta di licenza commerciale per i locali. Il costo varia a seconda del comune.

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Attrezzature del locale

I cannabis clubs sono molto più di un luogo dove accendersi una canna. È uno spazio di incontro e di svago, quindi è consigliabile destinare parte del budget per creare un’atmosfera adatta al benessere dei soci. Ad esempio, può essere attrezzato con divani, poltrone, pouff, distributori automatici, bar e tè, ecc.

Approvvigionamento di cannabis

Questa è probabilmente la parte più complicata. Va ricordato che in Spagna è vietato distribuire marijuana nei CSC in cambio di denaro, perché questo è considerato traffico di droga.

Le associazioni di solito coltivare le proprie piante da semi di cannabis in uno spazio adatto a questo scopo, esclusivamente per i propri membri. Ciò significa che viene raccolta solo la quantità necessaria per il consumo del numero di membri affiliati. Inoltre, è necessario redigere un manifesto di coltivazione, in cui sono descritte tutte le caratteristiche della coltivazione.

Un’altra opzione è l’acquisto congiunto da un coltivatore esterno, nel qual caso i documenti di acquisto devono essere redatti con una previsione per ogni membro con cinque giorni di anticipo, ma non di più.

Strumenti di gestione

La gestione di un’associazione richiede la cura di molti aspetti, dalla contabilità, al marketing, alla comunicazione, alle registrazioni, agli aspetti legali, ecc. Per gestire tutto al meglio, ci sono aziende di software che hanno lanciato programmi di gestione appositamente studiati per le associazioni di cannabis.

Come evitare la chiusura di un cannabis club

Molte associazioni di cannabis finiscono per essere chiuse dalla polizia, quando viene rilevato un qualche tipo di non conformità. I CSC sono spesso presi di mira dalle autorità, soprattutto nei comuni con bassa tolleranza nei confronti della cannabis. Per questo è importante attenersi scrupolosamente alle norme, per non lasciare nemmeno una scappatoia a possibili interpretazioni malevole dell’attività svolta. I motivi principali della chiusura dei cannabis clubs sono solitamente i seguenti:

  • Mancata registrazione dell’associazione o dello statuto.
  • Presenza di minori nel club.
  • Pubblicità e adescamento di clienti.
  • Mancato rispetto di uno dei regolamenti comunali.
  • Commercializzazione della cannabis e promozione del suo consumo.

Inoltre, la cannabis non deve mai essere portata fuori dal club. Quindi, quando si accettano nuovi soci, bisogna assicurarsi che siano persone affidabili e che si impegnino a rispettare le regole dell’associazione. Qualsiasi quantità di cannabis rilevata in un socio può portare a un mandato di perquisizione del locale, oltre a sanzioni pecuniarie per il possesso di sostanze stupefacenti.

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Erik Collado Vidal

Con más de 10 años de experiencia en la industria del cannabis, sus experiencias y aprendizaje son la base del éxito de GB The Green Brand.

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